Tutte le radio e le piattaforme musicali digitali si preparano a farci scoprire ODE in una nuova veste. Dopo l’esordio con Poco rumore, il cantautore monzese ha scelto di regalarci un altro brano, in uscita il 6 maggio, per svelare una sfaccettatura della sua personalità ben diversa e inaspettata rispetto a quanto abbiamo ascoltato finora.
Il suo nuovo pezzo, intitolato ”Thiago”, è un brano Indie Pop, ma mantiene quelle sfumature Neo Soul che ODE ci aveva già trasmesso nel suo primo singolo. Tra gli ingredienti utilizzati per realizzare questo ibrido, la chitarra elettrica pulita e’ la principale, ma sono fondamentali anche i sample di batteria e synth arpeggiati sul finale.
“L’intenzione di questo pezzo era di esternare l’amore che nutro per il mio cane.” – racconta ODE – ”L’ho scritta qualche mese dopo il nostro incontro, quando in canile mi guardava “sorridendo” e non ho potuto fare a meno di portarlo a casa con me. Solo con il tempo ho realizzato tutti i sacrifici che ha comportato questa scelta, sicuramente a tratti complessa, e che mi ha spesso portato a pensare di non essere abbastanza per lui.”
Come lo stesso artista ci lascia intendere, questa e’ una canzone d’amore destinata a tutte le persone che non sono abituate a ricevere un tipo di amore incondizionato e a lasciarsene trasportare a pieno. La sua melodia è estremamente godibile, a tratti ballabile, sicuramente da cantare nei tragitti in macchina al tramonto.
Infatti, questa romantica ballata nasconde un animo nostalgico, ma è comunque in grado di strapparci un sorriso.
La penna di ODE si sente, anche in questo singolo, e ci riconferma di aver imparato molto dalla scena R&B durante il suo periodo tra Inghilterra e Stati Uniti.
Attraverso questo nuovo progetto ci apre un’altra finestra sul suo carattere solare ma spesso inquieto, che guarda al resto del mondo e spesso sente di non appartenervi.
ODE si ripresenta come un progetto musicale in cui si specchiano le paure e il disagio, ma anche l’intraprendenza e la passione. I testi delle sue canzoni, sono spesso accompagnati da un arrangiamento che contrasta il messaggio del testo.
Sebbene dal punto di vista musicale ODE non sia un artista propriamente POP, i suoi brani tendono ad essere sempre ballabili, pur non essendo mai banali grazie al suono complessivo inaspettato.
ODE riesce così ad instaurare un dialogo concreto con una generazione di coetanei che si sente sempre fuori luogo e che tenta in tutti i modi di trovare il proprio posto nel mondo.
ODE prende forma dalla penna e dalla voce di Edoardo Rainoldi, classe 1997, originario di Monza. Dopo una carriera da designer vissuta tra gli Stati Uniti e il Regno unito, nel 2021 si licenzia e torna in Italia, per dedicarsi a pieno alla musica mettendosi a nudo nella sua lingua madre.
Nasce batterista, strumento che suona anche live per molti anni. Oggi, è polistrumentista. Edoardo è il tipo che trasmette allegria, ma dietro la sua travolgente simpatia si nasconde un animo inquieto e nostalgico, che guarda al resto del mondo e spesso sente di non appartenervi. In lui convivono un forte impeto alla socialità e il bisogno di chiudersi in se stesso.
È proprio da questa sua personalità enigmatica che nasce ODE, un progetto musicale in cui si specchiano le paure e il disagio, ma anche l’intraprendenza e la passione. Nessuno può sapere quello che succede veramente nella sua testa se non leggendo i testi delle sue canzoni, che sono spesso accompagnati da un arrangiamento che contrasta il messaggio del testo.
Il suo singolo d’esordio “Poco rumore” è una rappresentazione precisa della dualità di ODE, sia dal punto di vista lirico/ritmico sia per quanto riguarda la presenza di scelte metriche che colgono l’ascoltatore di sorpresa, creando quella sensazione spiazzante iniziale, simile al disagio, che subito si trasforma nel muovere la testa a ritmo. Dal punto di vista musicale, ODE non è un artista propriamente POP.
Nascendo come batterista ha una forte sensibilità ritmica, che esprime attraverso sonorità jazz, neo-soul/soul e R&B creando, appunto, un suono complessivo inaspettato. È un artista che si definisce diverso – lo si evince senza troppi problemi dal punto di vista musicale – e vuole rappresentare questa sua diversità in maniera sottile, senza attirare troppo l’attenzione. Vuole parlare ad una generazione di coetanei che si sentono sempre fuori luogo, che cercano di trovare il loro posto nel mondo senza successo. Per chi è diverso. Per chi è sempre a disagio.
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