La canzone “Il Soave Assolo” è un’allucinazione, provocata dallo shock di comprendere che c’è chi desidera scatenare la guerra, consapevole che ciò provocherà la morte di innocenti, vecchi, adulti bambini, senza rimorso, anche se tra le vittime potrebbero esserci i propri figli o i propri nipoti. La canzone nasce quando un figlio chiede al proprio genitore: “papà, cos’è la guerra?” e l’adulto non sa cosa rispondere. Ma bisogna dare una risposta, impossibile da trovare, ma non si può non rispondere a una domanda così importante rivolta da un bambino.
La guerra è rumore, e confonde i cuori di chi vi si trova in mezzo senza volerlo e senza potersi salvare e poter salvare chi si ama, è un senso di impotenza, di sconfitta e di frustrazione”.
La guerra non ha mai dei vincitori, perché distrugge tutti, chi la provoca e chi la subisce, può salvarsi solo chi riesce a perdersi nell’incanto di un sublime canto… il canto di chi riesce a tenere vivo l’amore, dando voce ai sogni dei bambini. Questo è “Il Soave Assolo”! Nel ruggito e nel caos della guerra, è la speranza, è il suono di ogni anima che sceglie di non arrendersi all’orrore, rifiutandosi di odiare e scegliendo di amare, nonostante tutto, tutti: “amici” e “nemici”.
È quando le bombe non riescono a spegnere l’incanto del sublime canto dei bambini che sognano, ma al contrario è il loro canto che sa silenziare il ruggito della guerra, a vaporizzare il caos e a materializzare le loro fantasie e trasformarle in fiabe.”
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