Dopo il più di mezzo milione di streaming ottenuto con i precedenti singoli, ancora una volta, Milomaria, attingendo alle sue varie influenze musicali e origini, dà vita ad una canzone diversa dalle precedenti, dimostrando sempre più voglia di sperimentare e spaziare tra generi e sottogeneri, ma restando comunque sempre riconoscibile. Terra Marcia è una traccia pop-folk che entra in testa e bussa al cuore. Con il nuovo brano, il cantautore Siciliano di adozione romana, ci trasporta in un’atmosfera retrò ma fresca, tra suoni latini e arabeggianti, con un ritornello dalla forte radice folk popolare ma uno stile di scrittura più vicino al mondo Urban nella strofa. Un piacevole connubio tra una scrittura originale ed autentica e una voce istintiva, calda e ricca di sfumature, una prova cantautoriale mai banale o scontata, un esempio lucido di personalità artistica definita ma pur sempre curiosa e in continua ricerca e crescita.
Terra Marcia è una bella sorpresa, una voce fuori dal coro nel marasma musicale attuale. Terra Marcia è una balera. Terra Marcia è una piazza di paese attraversata da decenni di storia, dominazioni, guerre e brindisi. Terra Marcia è la bellezza della danza che illumina i periodi bui, l’amore nel dolore e tra le risate. Terra Marcia è la polvere alzata dai piedi che ballano, scappano, corrono o stanno immobili. Terra Marcia è il negativo di una bellissima foto a colori. Terra Marcia è un racconto breve, una canzone spensierata ricca di impegno. Terra marcia è etnia, diversità, rispetto. Terra Marcia è uguaglianza. Terra Marcia è nostalgia e speranza. Terra Marcia è un gioco “d’amuri e ntrallazzi” di “Guerra y Paz”. Terra Marcia è Terra Santa.
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