A volte anche le confessioni degli amici possono essere fonte d’ispirazione. Da una confessione tra amici nasce il brano di Alessandro Spina dal titolo Credeva, che vuole essere un monito per proteggere la propria identità personale, oltre che i propri beni materiali e immateriali da quello che doveva diventare un sogno d’amore ma che ben presto si trasformerà in un vero e proprio incubo. La donna in questione si presenta alla preda che ha puntato tramite i social piena di buone intenzioni, uscendo da un rapporto che tra fidanzamento e matrimonio era durato circa 20 anni. All’apparenza desiderosa di amore e di una famiglia con dei pargoli che non aveva avuto dal precedente rapporto, da reduce di guerra separata da pochi mesi inizia come un ragno a tessere la propria tela per addescare qualche uomo bancomat che potesse garantirgli un adeguato tenore di vita come quella che aveva in precedenza. Dopo alcune settimane, anche se attratta da lui sessualmente e nonostante lo status ancora iniziale della relazione, il fatto di essere narcista patologica attaccata al denaro la proietterà a cercare di convincere il nuovo partner a condividere la propria unica casa in prospettiva futura come focolare del loro Amore. Apparentemente bonaccione, il mio amico non si è fatto abbindolare facendo capire che era troppo rischioso e prematuro mettere a repentaglio la propria proprietà, soprattutto in presenza di prole. La gatta apparentemente innamorata che faceva le fusa, non trovando più trippa per gatti, nel giorno del compleanno del mio amico si congeda dicendo che Credeva di essere innamorata, ma che di fatto non lo era, perchè aveva capito che mai e poi avrebbe potuto attingere dai suoi averi. Perchè alla fine solo gli averi rientravano nei suoi desideri.
Autore/Compositore/Interprete
Arrangiamento: Riccardo Isca e Renato Scirè Associazione Musicale Solo Suono di Catania
Label: Kutmusic
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