L’insofferenza verso il mondo attuale, vista con un occhio lucido da una finestra, attraverso le pieghe di una veneziana, nella penombra di una stanza, l’occhio di Rosybyndy, seduto sulla sua carrozzella e paradossalmente “coi piedi per terra” più di ogni altro. Rosybyndy mette in mostra il meglio di tutto lo sterminato bagaglio creativo e musicale che possiede: dal trip hop anni ’90 al cantautorato, dall’elettronica ai grandi gruppi degli anni ’60, fino alla scelta convinta di testi frontali, capaci di dire molto e in faccia.
Con Rosybyndy l’unica cosa costante è il cambiamento. L’ampiezza degli stili musicali che affronta, perfino all’interno di un solo disco, è uno degli elementi essenziali della sua essenza artistica. Il solo fatto di varcare i confini dei generi è per lui motivo di gioia. “Questa visione globale nei confronti delle differenti culture è parte della mia natura. Voglio rompere le barriere tra generi, categorie o culture. Invece di innalzare muri cerco di combinare elementi diversi. E’ la cosa che più mi piace fare. Mettendoci dentro disillusione, angoscia, rabbia, e, sempre e comunque, tanta speranza.”
Produttore, musicista, sound designer, autore di testi e musiche, instancabile collaboratore e ispiratore di una piccola parte della scena musicale pop e underground degli anni 80’ e ’90′.
Memoria storica di un’avventura musicale unica ed eccezionale, di un’esperienza artistica ed umana emozionanti; attraverso di lui la musica vive e si rigenera, senza barriere tra passato e presente.
Rosybyndy mette in mostra il meglio di tutto lo sterminato bagaglio creativo e musicale che possiede: dal trip hop anni ’90 al cantautorato, dall’elettronica ai grandi gruppi degli anni ’60, fino alla scelta convinta di testi frontali, capaci di dire molto e in faccia.
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